
Mi piace pensare alla notte come a una dimensione parallela, la dimensione nella quale la libertà prende forma, luogo d'incontro per menti irriverenti, stravaganti. E' nella notte che la città diventa più umana, si lascia plasmare dalle mani di quelli che sanno attraversarla, si sveste della facciata bene che offre giornalmente riuscendo ad esternare i suoi caratteri più intimi, pregi e debolezze. E' nelle strade semideserte, nelle saracinesce chiuse dei negozi, tra i vicoli più bui che la città prende forma, si lascia conoscere. Docile e mansueta cerca un incontro, cerca occhi ed orecchie che siano pronti ad ascoltarla, cerca qualcuno che voglia riscattarla, qualcono che voglia prenderla, farla sua fino all'alba del giono dopo.
Foto:vista notturna da ponte S. Carlo, Praga

